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La Colombia è un paese sicuro?

PBI-Colombia dichiara alla Deutsche Welle che la Colombia non è un luogo sicuro per chi difende i diritti umani, mentre la Commissione Europea inserisce la Colombia nella lista dei ‘Paesi sicuri’

La Colombia è un paese sicuro?

Pubblicato da Brent Patterson il 25 aprile 2025 su PBI Canada (leggi qui l’articolo in lingua originale)

L’agenzia di informazione tedesca Deutsche Welle (DW) parla del caso di Claudia Álvarez, difensora dei diritti umani che da 30 mesi è in attesa di asilo in Spagna. Álvarez dice: ‘Non posso tornare in Colombia, non è un Paese sicuro’.

L’articolo continua con le parole della rappresentante di PBI Colombia in Europa: ‘La Colombia continua ad essere un Paese estremamente pericoloso ed insicuro per chi difende i diritti umani, il territorio e l’ambiente.’

La rappresentante di PBI aggiunge che ‘oltre agli eventi che prendono di mira i difensori, ci sono gravi crisi umanitarie in diverse regioni del Paese, dove attori armati, legali e illegali, si contendono il controllo del territorio, causando veri e propri massacri.’

L’articolo riporta inoltre che ‘nel 2024, delle 51.529 richieste d’asilo effettuate da persone colombiane in territori dell’Unione Europea (UE), il 74% sono state presentate in Spagna, il 12% in Germania, il 7% in Italia, il 3% in Francia e il 2% in Belgio’.

La reporter della DW Mirra Banchón fa la seguente osservazione: ‘Colpisce il fatto che, nonostante nessuno di questi Paesi consideri la Colombia un ‘Paese sicuro’, meno del 5% delle richieste di asilo siano state accettate. La maggior parte di queste (20%), in Spagna; nessuna in Germania.’

Nell’articolo poi si segnala che ‘il fatto che la Commissione Europea proponga di inserire la Colombia nella lista di ‘Paesi sicuri’ aumenta le loro paure.’

L’UE considera la Colombia un ‘Paese sicuro’

Il 16 aprile 2025, Politico.eu rende noto che l’Unione Europea ora considera sette Paesi come luoghi sicuri verso cui i migranti possono ritornare e renderà più rapido il processo per richiedere asilo iniziato dai cittadini di questi Paesi… Probabilmente, ciò significa che le richieste di asilo provenienti da quei Paesi non saranno più approvate, dato che ora il Kosovo, la Colombia, il Marocco, la Tunisia, l’Egitto, il Bangladesh e l’India sono considerati ‘sicuri’.’

La spinta sull’argomento migrazione da parte di Italia e Paesi Bassi

L’articolo di Politico.eu spiega: ‘La mossa arriva in seguito all’esortazione nel 2024 di alcune capitali dell’Unione Europea, guidate dalla Polonia, che hanno chiesto alla Commissione di stabilire nuove linee guida sulla migrazione per facilitare le deportazioni, obiettivo derivante dalla crescente pressione fatta da partiti di destra ed estrema destra. La decisione di designare questi sette Paesi come ‘sicuri’ è stata presa sulla base di report fatti dall’agenzia UE per gli affari esteri, dallo staff UE che si trova in quei Paesi, dalle organizzazioni della società civile e dai report dei media, oltre ad altre fonti di informazione…’


France 24 aggiunge: ‘Nell’ottobre 2024, i leader dell’UE, guidati dai Paesi più aggressivi, tra cui l’Italia, la Danimarca e i Paesi Bassi, hanno richiesto urgentemente una nuova legge per aumentare ed accelerare i rientri e che la Commissione prendesse in considerazione modi ‘innovativi’ per affrontare l’immigrazione irregolare.’

Seguirà il processo di approvazione

France 24 afferma inoltre: ‘Il programma deve essere approvato dal Parlamento Europeo e dagli Stati membri, prima che possa entrare in vigore’.

Euractiv aggiunge: ‘La lista [dei sette Paesi] è presentata come emendamento al regolamento UE sulla procedura d’asilo, che è parte del Patto sulla Migrazione e l’Asilo approvato l’anno scorso, e dovrebbe entrare in vigore nel [giugno] 2026. Si applicherà in tutto il blocco, anche se gli Stati membri potranno comunque espandere le loro designazioni nazionali’.

Inoltre ‘la proposta [sui Paesi sicuri] non seguirà la procedura legislativa ordinaria, che implica il riesame del Consiglio dell’Unione Europea e del Parlamento Europeo, cui seguono le negoziazioni tra questi due organi. Le discussioni del Consiglio dovrebbero iniziare il 24 aprile in seno al gruppo ‘Asilo Working Group’.

Nota di PBI Canada: il governo del Canada ha detto: ‘ad oggi, gli Stati Uniti sono l’unico Paese, tenendo conto di quanto stabilito dal ‘Immigration and Refugee Act’, che il Canada considera come stato terzo sicuro’. Questo significa che un colombiano che entra in Canada arrivando dagli Stati Uniti può essere restituito negli Stati Uniti.

Nel 2019, la Commissione Immigrazione e Rifugiati del Canada ha ricevuto 9.298 richieste di asilo dal Messico (5.634 richieste), Colombia (3.197), Honduras (300) e Guatemala (167). In totale, 1.699 di queste richieste (18%) sono state accettate. Solo nel 2020, 125 difensori del territorio e dell’ambiente sono stati uccisi in questi quattro stati.

Al contrario di quanto accade nei casi di Germania, Paesi Bassi ed Irlanda, il Canada non ha un programma di ricollocamento temporaneo per i difensori di diritti umani che ne hanno urgentemente bisogno.

L’articolo completo della Deutsche Welle, di Mirra Banchón, è disponibile qui: Asilo de colombianos: ‘la única garantía es salir del país’.